Raccomandare un libro è un’arte, ma soprattutto una responsabilità! Perché? Perché il potere della Biblioterapia è smisurato e sempre più riconosciuto dagli scienziati di tutto il mondo. Le stesse università studiano i benefici di questa “medicina alternativa”, come la vogliamo chiamare noi.
Ma cos’è davvero la Biblioterapia?
Con questo termine si vuole distinguere quell’arte di offrire l’aiuto psicologico, emotivo e fisico di cui la persona ha bisogno, attraverso libri appropriati per la persona stessa o per la situazione che sta passando. Il dottor Bangster nel 1916 pubblicò per la prima volta sulla rivista The Atlantic Monthly questo termine e riportava la frase che più accompagna ancora oggi la definizione di Biblioterapia:
“Un libro può essere uno stimolante, un tranquillante, un irritante o un soporifero.
Il punto è che deve svolgere l’azione giusta per te!”
L’uso della Biblioterapia cominciò a diffondersi dopo la prima guerra mondiale, specialmente negli USA, dove venivano raccomandati specifici libri ai soldati di ritorno con grave stress post-traumatico e tutt’oggi viene ancora molto utilizzata in America e in quei paesi dove le medicine naturali e alternative godono di una maggiore considerazione.
Scientificamente, quando leggiamo, consentiamo al libro di entrare letteralmente nelle nostre emozioni e nella nostra mente ed è per questo che ci sentiamo catapultati nella storia e spesso ci sembra di vivere le vite dei personaggi. Riusciamo a percepire con chiarezza la rabbia, la gioia, l’avventura e l’amore del protagonista e dei suoi antagonisti. Gli studiosi della materia affermano che questo accade perché il nostro cervello e il nostro corpo hanno bisogno di vivere quelle specifiche situazioni o semplicemente hanno la necessità di estraniarsi dal mondo reale ed entrare in un nuovo contesto, in un mondo che ci permette di vivere le emozioni che reclamiamo. E allora perché non sfruttare questa terapia?